Venerdì 27 gli studenti delle scuole superiori hanno organizzato una manifestazione per contestare la Buona Scuola: l'ultimo schiaffo all'istruzione pubblica.
Il 28 Febbraio verrà votata (con approvazione praticamente certa, vista la maggioranza schiacciante della coalizione PD-FI-NCD) la Buona Scuola.
Il nuovo testo sarà reso pubblico solo a meno di 24ore dalla votazione, ma molti dei contenuti di questa riforma sono noti da quasi un anno.
I punti sicuri, che non devono passare sotto silenzio, sono :
1- La chiusura delle Graduatorie a Esaurimento ed la fine definitiva del turn over lavorativo nelle scuole italiane (in barba alla sentenza della Corte di Cassazione Europea del 26 Novembre).
In pratica stanno privando intere generazioni della possibilità di entrare a lavorare nel sistema scolastico.
2- Lo sfruttamento del lavoro degli studenti delle superiori, che saranno costretti a 400 ore di stage/tirocinio non retribuito in aziende private esterne ai propri licei,istituti tecnici e professionali durante gli ultimi 3 anni del percorso "formativo". Suddette aziende potranno devolvere il 5 per mille nelle scuole o fornire le LIM (i fantastici quanto inutili tablet nei quali verrà sperperato il denaro pubblico, un tempo destinato alle ristrutturazioni degli edifici degradati) in cambio di pubblicità o di potere decisionale sui programmi didattici.
3- La questione dell'autonomia dei presidi e dei direttori, nuovi baroni ed imperatori, che avranno potere decisionale praticamente illimitato su tutto l'ambito scolastico.
A loro spetteranno le questioni disciplinari e di organizzazione degli spazi, ma anche le attribuzioni arbitrarie degli aumenti di stipendio dei docenti con la nuova logica dei premi, senza organi di controllo.
4- Il sostanziale annullamento degli scatti di anzianità degli insegnanti, ormai ridotto a pochi spiccioli mensili ogni 7 anni, sostituito dal sistema dei premi, pagati dallo stato ed elargiti a discrezione dei baroni secondo logiche apertamente clientelistiche.
5- I nuovi vergognosi tagli, supportati dalla logica, ben palesata nelle vecchie bozze del provvedimento, del "non abbiamo soldi per salvare la scuola italiana, quindi continuiamo a tagliare i fondi".
Questo modello farà da apripista per la Buona Università, prevista per quest'estate.
Non possiamo accettare che vengano sperperate diverse decine di miliardi di euro per opere inutili come il TAV o eventi come l'Expo2015, mentre vengono tagliati gli ultimi milioni rimasti all'istruzione.
Non possiamo accettare di barattare il nostro futuro (sia di futuri docenti sia come Paese, in quanto sappiamo bene che la cultura è fondamentale per il nostro sviluppo reale) con le vuote promesse del governo Renzi-Berlusconi.
È il momento di scendere in piazza, è l'ora di riprenderci il diritto di decidere sulle nostre vite.
Fermare la Buona Scuola è possibile e necessario, vogliamo le dimissioni immediate ed irrevocabili di questo governo che non abbiamo votato e che antepone gli interessi dei privati alle nostre vite.
Non siamo in debito, siamo il 99%, riprendiamoci i nostri diritti e riappropriamoci del nostro futuro.
Collettivo Lettere e Filosofia
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