Siamo studenti, viviamo l’Università riformata, l’Università post-processo di Bologna e post-Gelmini: un’Università in crisi, dequalificata, classista e piegata alle logiche del privatismo; un’Università nella crisi, che non dà una preparazione adeguata, né sbocchi nel mondo del lavoro, e che non permette l’ingresso ai giovani nella carriera accademica. Un’Università isolata dalla società, che non produce cultura e benessere per migliorare il mondo che la circonda, ma che produce invece precari perennemente in formazione, ma una formazione parziale, a-critica, utile a mantenerci ricattabili e senza capacità di cogliere la complessità della società attuale.
Siamo un collettivo, una forma di auto-organizzazione democratica ed orizzontale, senza gerarchie né imposizione di qualsiasi pensiero unico. In un collettivo si decide collegialmente di cosa parlare e come agire, dando spazio a tutte e tutti, cercando il più possibile di ottenere una sintesi che armonizzi le differenze di ognuno di noi.
Siamo un collettivo universitario: abbiamo condiviso ore di lezione nelle aule, percorso chilometri di corridoi, pranzato e cenato in mensa, fumato sigarette e bevuto caffè nel Chiostro. Ogni giorno, ripetutamente. Ma siamo animati dall voglia di non sopportare più quei corsi di 30 ore che non lasciano niente, di non voler correre da un lato all’altro della Facoltà senza capire il perché di tante mancanze, di non voler più ingurgitare pranzi sempre più scadenti forniti da aziende in appalto.
Il collettivo è uno strumento per agire dentro l’università e fuori di essa, permette di formarsi, informarsi e crescere. È lo strumento che cerca di dare una continuità a quei movimenti studenteschi che periodicamente crescono, per infrangersi sullo scoglio di un potere sordo ai nostri bisogni. Nel collettivo ci si organizza per invertire la tendenza alla precarizzazione delle nostre vite, o almeno per provarci.
Il Collettivo di Lettere e Filosofia da quando, dopo il movimento della Pantera, un primo gruppo di studenti cominciò a riunirsi nell’aula Pier Paolo Pasolini, è un collettivo indipendente, autorganizzato ed autofinanziato, che vive della partecipazioni degli studenti che lo compongono e/o sostengono.
Nel Collettivo di Lettere e Filosofia, anno dopo anno, sono passate decine di studenti. Da allora organizziamo incontri culturali, seminari autogestiti, cineforum, dibattiti ed assemblee, ci autofinanziamo organizzando pranzi sociali e feste in Facoltà, cerchiamo di stimolare la partecipazione di tutte e tutti, al fine di costruire un movimento critico per un'altra società, senza stancarci mai di provarci.
Durante l’Onda il Collettivo di Lettere e Filosofia ha partecipato alla costruzione del coordinamento nazionale dei collettivi AteneinRivolta, inizialmente un network d’informazione sulla situazione nei vari atenei della penisola, successivamente evoluto in coordinamento per dare più forza e continuità ai movimenti studenteschi, caratterizzati da un’eccessiva frammentazione che indeboliva le potenzialità.
Pur mantenendo la centralità dei collettivi che lo compongono, ai quali resta totale libertà d’azione, AteneinRivolta porta avanti campagne comuni sul territorio nazionale, come quella per l’Acqua Bene Comune o contro le politiche di austerity, produce analisi e proposte, coordina mobilitazioni nazionali, e favorisce lo sviluppo di forme di autorganizzazione partecipative e “dal basso”.
Collettivo di Lettere e Filosofia Firenze - AteneinRivolta
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