mercoledì 9 aprile 2014

BENE COMUNE DI FATTO, GUADAGNO PRIVATO A TUTTI GLI EFFETTI

Il 26 febbraio una rappresentanza del Movimento di Lotta per la casa e di Acqua Bene Comune si è ritrovata a protestare davanti alla sede centrale di Publiacqua, per contestare sia le interruzioni di fornitura alle famiglie insolventi, che gli esosi costi del servizio idrico (a cui tuttavia risponde l’insufficienza qualitativa dell’acqua fiorentina): infatti, nonostante il prezzo sia aumentato arrivando ai 2€/m3 -imponendosi sul podio del tariffario idrico nazionale-, la qualità dell’acqua è attualmente situata al di sotto della categoria A3, in quanto sottoposta a “trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione” ed obbligata al transito in 273 km di tubature in amianto.
Il ministro dell’Ambiente Orlando aveva annunciato nel novembre scorso l’approvazione di una normativa che avrebbe ostacolato il distacco delle utenze per morosità, allineandosi ad una serie di decreti ed ordinanze per cui “la sospensione della fornitura di un bene primario come l’acqua appare sproporzionato a fronte di un inadempimento pecuniario”. A queste vane promesse Publiacqua ha risposto con un reale e drammatico dato di fatto: 250 utenze  condominiali chiuse nel 2013 (rispetto alle “sole” 76 del 2012).
A circa tre anni dall’esito referendario sull’acqua, ci chiediamo come sia possibile che un’azienda privata quale Publiacqua, dal fatturato di circa 160 milioni di euro annui, possa stabilire autonomamente l’interruzione di un servizio che assicura l’accesso ad un bene comune, ad un diritto umano –lo ricordiamo- universale e fondamentale, senza tuttavia impegnarsi nella manutenzione della rete idrica (se non con investimenti ridicoli, pari al 2% del proprio bilancio) che continua ad avere una dispersione d’acqua del 40% rispetto alla sua estensione totale. Considerata inoltre l’effettiva abrogazione “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito” a seguito del referendum, continuiamo a domandarci perché sia ancora permesso un legittimo guadagno in termini di utili aziendali su un bene che a tutti gli effetti è divenuto merce ma che dovrebbe rispondere ad una gestione pubblica, partecipativa e priva di profitti, in quanto l’acqua è elemento necessario ed indispensabile alla vita umana e terrestre.
Siamo stanchi di ascoltare le solite favole neoliberiste di politici, banche ed S.p.A., per cui la privatizzazione genera ricchezza ed abbondanza collettiva: essendo la gestione subordinata al mero profitto ne derivano soltanto esclusione e sempre maggiore povertà dei cittadini.
È così che la proprietà privata torna a poggiare su una rapina a danno della comunità ed è per questo che la difesa di un bene comune come l’acqua costituisce l’espressione più alta di una nuova forma di democrazia.

Come rivendicato dal presidio dello scorso 26 febbraio, sosteniamo l’accesso a titolo gratuito al servizio idrico da parte di coloro che non hanno un reddito, perché crediamo che la richiesta dell’acqua come bene comune ed universale sia un passo indispensabile nel percorso che conduce ad una democrazia partecipativa, in quanto forma di resistenza alle privatizzazioni dettate dalla legge del capitale. 
Riteniamo che per una giusta e funzionale gestione del servizio idrico sia necessario l’intervento collettivo di chi, essendo radicato sul territorio, abbia come interesse primario la salvaguardia dello stesso e dei suoi abitanti, nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale. 


Non accettiamo dunque una gestione privatistica e capitalistica di una risorsa come l’acqua che per sua natura è comune, quindi collettiva ed estranea ad ogni logica di profitto. La nostra libertà non può prescindere dal diritto ad una gestione pubblica dei beni comuni ovvero l’unica che possa garantire l’accesso ai diritti fondamentali ed ai beni necessari alla vita a tutti i cittadini, assicurando la massima qualità e ovviamente salubrità di tali beni anche alle generazioni future.

http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/16/Niente_distacco_morosi_acqua_meno_co_0_20131116_19e795a0-4e8b-11e3-9c1a-7bb9640fad0f.shtml

http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/10828-firenze-presidio-a-publiacqua-per-blocco-dei-distacchi-e-riduzioni-tariffe

http://www.stamptoscana.it/articolo/toscana/publiacqua-delegazione-manifestanti-parla-col-presidente


sabato 5 aprile 2014

CINEFORUM A LETTERE

Giovedì 10 aprile la facoltà rimarrà aperta per ospitare il cineforum con la proiezione di ''C'eravamo tanto amati'' di E. Scola.
Vi aspettiamo in AULA MAGNA - ex Architettura, Piazza Brunelleschi 4.

venerdì 4 aprile 2014

CINEMA A LETTERE E SPAZI: una paperella non fa primavera, ma intanto...

Mentre l'Unifi spende migliaia di euro per avere un improbabile pratino all'inglese nel chiostro, il Collettivo di Lettere e Filosofia – con pochi euro autofinanziati – riesce a proporre anche per questo semestre il CINEFORUM A LETTERE: iersera (Giovedì 3, ndr) si è tenuta la prima proiezione con “Sbatti il mostro in prima pagina” di M. Bellocchio, preceduta da un lauto banchetto di aperitivo.
Quando poi il celeberrimo pratino viene trasformato in acquitrino dal fantasioso sistema di innaffiamento (aggravato da seri problemi di deflusso dell'acqua), allora risalta maggiormente come l'autorganizzazione e l'impegno collettivo siano l'unica vera risorsa su cui gli student* possono ormai contare: bastano infatti due simpatiche paperelle di gomma e il desolante panorama palustre si trasforma in un ameno laghetto attorno al quale diventa piacevole sedersi e chiacchierare e consumare un onesto aperitivo preparato da mani premurose (le nostre!).
Così ieri sera la facoltà è rimasta aperta e chi ha potuto e voluto si è fermato nel chiostro oltre l'orario di chiusura per rilassarsi, socializzare, mangiare, bere o semplicemente aspettare l'ora della proiezione. In cima alla lista delle nostre battaglie infatti, come Collettivo, ci siamo posti l'obbiettivo di APRIRE, VALORIZZARE e RENDERE FRUIBILI spazi adeguati alle necessità e alle esigenze di tutte e tutti coloro che abitano e vivono (con sempre maggiori difficoltà) il centro storico. Così ci stiamo occupando da più di un anno – insieme ad altri collettivi fiorentini – delle aule derelitte in Sant'Apollonia, per le quali stiamo ottenendo i primi incoraggianti successi; altrettanto è avvenuto per il mantenimento delle aperture durante le feste natalizie delle Case dello Studente (ebbene sì, il DSU aveva proposto di chiuderle per ferie per risparmiare soldi); con lo stesso spirito ci stiamo battendo per ripristinare il libero accesso all'aula cinema Calamandrei.



Riscontrando dunque ampio appoggio su questi temi e visti il successo e l'apprezzamento della serata di ieri, RILANCIAMO L'APPUNTAMENTO PER GIOVEDì PROSSIMO (10 aprile):

La Facoltà di Lettere e Filosofia resta aperta per ospitare l'APERITIVO INTORNO AL LAGHETTO DELLE PAPERELLE (dalle 19), seguito dalla PROIEZIONE del capolavoro “C'ERAVAMO TANTO AMATI”, (anno 1974) diretto da Ettore Scola e interpretato da Stefania Sandrelli, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e altri.